L'Italia unita - Servizi e infrastrutture - Trasporti - Circumvesuviana

La ferrovia Circumvesuviana

La Circumvesuviana è sicuramente oggi la principale ferrovia complementare della provincia di Napoli. Quella che oggi è una vera piccola rete, costituita da diverse linee locali, è la risultante di una vicenda durata alcuni decenni che ha visto l’accorpamento di aziende diverse ed il graduale ampliamento e completamento delle linee. La prima di queste linee fu aperta nel 1885, ma confluirà nella Circumvesuviana solo durante il fascismo. Si tratta della Napoli-Nola-Bajano, costruita dalla Société Anonyme Chemin de fer de Naples-Nola-Bajano et exten¬sions, che disponeva di capitali belgi e tedeschi e nel 1883 aveva acquisito la concessione accordata ad altri qualche tempo prima. Operando molto velocemente, nei due anni successivi costruì la linea a scartamento ridotto di 37,871 km. Sette erano le corse giornaliere, alcune limitate al percorso Napoli-Nola; tutti i paesi del nolano avevano una fermata. L’intero tragitto era compiuto in poco meno di due ore. Nella stessa area operò qualche anno dopo la Società anonima della ferrovia Napoli-Ottaiano, costituita a Napoli nel febbraio 1890 dalla banca Gattoni, Silo & C. di Roma e dalla Impresa Michele Calderai & C. Nel febbraio 1891 veniva inaugurata la linea Napoli-Ottaviano-S. Giuseppe Vesuviano, a scartamento ridotto.

Stazione Ferroviaria Circumvesuviana Castellammare di Stabia

La linea era stata concessa dalla Provincia di Napoli negli ultimi anni ottanta alle due aziende associate, che ne avevano già iniziato la costruzione, non senza difficoltà, sia di natura finanziaria, sia soprattutto nei rapporti con gli enti locali. La nuova società era totalmente in mano ad investitori italiani e costituiva pertanto un’eccezione in un mondo – quello dei trasporti – che per il resto era prevalentemente in mano al capitale straniero, in particolare belga. La linea, però, non era completata nel suo tratto finale napoletano e la stazione di partenza era collocata al confine con San Giovanni a Teduccio. Qualche mese dopo la stazione provvisoria fu ulteriormente retrocessa verso Napoli e tra l’agosto 1892 ed il luglio 1893 fu realizzata la stazione definitiva, presso Porta Nolana, accanto alla stazione centrale borbonica, con le sottovie necessarie per scavalcare i binari della linea ferroviaria principale. L’intera linea risultava di 23,450 km. Nove erano le corse giornaliere; un’ora e 17 minuti il tempo di percorrenza. A partire dalla fine del secolo l’azienda portò avanti un progetto che prevedeva il prolungamento verso Poggiomarino-Sarno e una diramazione da Barra a Poggiomarino, in modo da effettuare il periplo del Vesuvio: la Circumvesuviana. Nel 1901 interveniva nell’azienda la SME di Maurizio Capuano, che si prefiggeva di realizzare i due nuovi tronchi e di elettrificare l’intera linea; l’azienda si trasformava in Società Anonima per le Strade Ferrate Secondarie Meridionali (SFSM). Sul finire del 1904 era aperta al traffico la tratta Napoli-Barra-Pompei-Poggiomarino di 34 km, che qui si allacciava con il tronco per Sarno. Era una linea di grande importanza, che in futuro verrà prolungata fino a Sorrento e che per ora percorreva tutte le località balneari (ma anche industriali) ad est di Napoli, in particolare Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, procedendo parallelamente alla vecchia linea ferroviaria, ma più all’interno rispetto alla costa. In questo modo veniva creata una ferrovia in grado di recepire il traffico minuto di merci e passeggeri, che andava sempre più aumentando in questa direttrice verso la grande città e tra i tanti popolosissimi comuni dell’area e che la vecchia ferrovia percorsa prevalentemente da treni a lunga percorrenza non poteva soddisfare. Una parte della linea venne elettrificata dopo soli tre mesi di trazione a vapore, grazie a due centrali termoelettriche, una molto piccola in contrada Bufola a Napoli e l’altra più potente a Torre Annunziata. La produzione elettrica, però, era ancora insufficiente e l’altra linea della società rimase con trazione a vapore. Nel complesso, con la inaugurazione dei due nuovi tronchi le SFSM disponevano ora di due linee per 73 km complessivi e servivano 25 comuni, non considerando Napoli, che avevano circa 300.000 abitanti. Sulla prima linea, quella più antica, che girava dietro al monte Somma, erano praticate otto corse al giorno; sull’altra, quella nuova, tra il Vesuvio e il mare, le corse erano tredici, di cui alcune effettuavano percorsi parziali.

Silvio de Majo

Istruzione Pubblica

Sanità e beneficenza


Pubblica sicurezza

Porti, interporti, ponti e strade

Opere idrauliche e marittime


Trasporti
   
 
   
     
 
Tranvie
Circumvesuviana
Cumana
Funicolari
Ferrovie complementari
Le Société
 
     
   
 
Bibliografia