L'Italia unita - Servizi e infrastrutture - Istruzione Pubblica

L’istruzione tecnica

L’aspetto più interessante dell’istruzione pubblica napoletana dopo l’Unità è la comparsa e la progressiva affermazione della formazione tecnica. Infatti, accanto all’istruzione classica, che risponde alla più genuina e tradizionale vocazione di Napoli, inizia ad affermarsi un’istruzione che cerca di dare una risposta alle esigenze di un’economia industriale, a Napoli e nella sua provincia in espansione in questo periodo. Tra il 1864 e il 1871 vengono fondate sei scuole tecniche: Alessandro Volta (1864), Flavio Gioia (1867), Giovan Battista della Porta, Domenico Cirillo e Francesco Caracciolo (1869), Cristoforo Colombo (1871).  Si tratta però di scuole tecniche a livello molto elementare e poco specializzato, di durata triennale, che nel complesso avranno nei primi anni poco più di 500 iscritti. Un indirizzo più elevato ha l’Istituto tecnico industriale e professionale di Napoli, fondato nel 1863, a cui si congiunge nel 1869 il neonato Istituto di Marina Mercantile; ha durata quadriennale, un biennio comune ed uno di specializzazione, circa 200 alunni, è finalizzato soprattutto alla preparazione commerciale o nautica. L’unica istituzione sorta in questo periodo (1869), con finalità di vera e propria formazione operaia, è frutto dell’iniziativa di Alfonso Casanova, che presto godrà di sussidi degli enti locali, della Camera di Commercio e del governo. Il Casanova è organizzato in modo estremamente pratico, con 14 officine distinte (elettricisti, strumenti geodetici, apparecchi di fisica, orologi da torre, orologiai, meccanica generale, fabbri, fonditori, gioiellieri, intagliatori, ebanisti, falegnami, tipografi, argentieri), ognuna gestita dai capi d'arte, che retribuiscono in proprio gli allievi-operai e collocano all’esterno la produzione.
     Questa iniziativa con specifico indirizzo professionale non basta a colma­re l’insufficiente qualificazione degli operai napo­letani, anche perché poco frequentata e con un'alta mortalità nel corso del triennio. Nei primi trent'anni di vita si calcola che solo un sesto degli iscritti, pari a 504 persone, abbia compiuto l'intero ciclo di studi. A causa dell'inadeguatezza della specializzazione operaia alcune fabbriche fondano proprie scuole, poi, alla fine degli anni Ottanta, l’Alessandro Volta riceve un indirizzo professionale preciso, con quattro sezioni, per meccanici, fonditori, chimici ed elettricisti. Il corso diviene quinquennale, con il primo anno comune a tutti gli indirizzi e un corso tecnico quadriennale; i frequentanti sono oltre 250 in media. Da questo Istituto usciran­no negli anni Novanta alcuni capi operai e capi officina, che daranno un importante apporto tecnico all'industria napoletana. Affine al Volta è la Scuola industriale di S. Giovanni a Teduccio, fondata dallo Stato nel 1885 e inserita nell'area cruciale della metalmeccanica napoletana. È infatti specializzata in questo settore e nella formazione di conduttori di caldaie a vapore.
    Frattanto sono presi altri tre tipi di iniziative:

  1. scuole di indirizzo artistico con particolare attenzione allo studio del disegno e di forme artigianali di qualità;
  2. scuole serali per operai analfabeti o semianalfabeti per l'apprendimento elementare e di qualche nozione tecnica, in particolare il disegno;
  3. scuole pratiche per la formazione di operai specificamente dediti ad alcune delle forme manifatturiere più tipiche della provincia.
    Al primo gruppo appartiene soprattutto il Museo Artistico Industriale, fondato dal principe Filangieri nel 1880 e riordinato nel 1896-97 con sussidi locali e statali. Si occupa soprattutto di disegno e di forme artigianali come la ceramica, l'oreficeria, la litografia, l'incisione sui metalli e sul legno. Al secondo gruppo appartengono soprattutto le Scuole di Arti e Mestieri di Torre Annunziata e di Portici, fondate entrambe da privati, rispettivamente nel 1870 e nel 1884, che impartiscono per due ore di sera insegnamento elementare e disegno agli operai o ai loro figli. Il terzo gruppo è composto da istituti molto diversi tra loro: la Scuola d'incisione sul corallo di Torre del Greco e la Scuola d'intarsio di Sorrento, fondate dallo stato rispettivamente nel 1878 e nel 1880; la Stazione Sperimentale per l'industria delle pelli, fondata dallo stato nel 1885, finalizzata al miglioramento della concia e della coloritura dei guanti. Tutte e tre svolgeranno un ruolo importante per i rispettivi rami d’industria per decenni e talvolta anche fino ai giorni nostri. La Stazione sperimentale, in particolare, perché dedita, più che alla formazione operaia, all’aggiornamento tecnico dei piccoli imprenditori del ramo (o dei loro chimici) per tenere il settore conciario al passo con le tecniche tedesche che negli anni Ottanta ne mettono in forse la tenuta produttiva.        

Silvio de Majo

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