L'Italia unita - Servizi e infrastrutture - Sanità e beneficenza

Le opere pie nel 1861

Teofilo Patini (Castel di Sangro 1840 - Napoli 1906)
L'Erede, 1880
olio su tela, mm 101x141,5
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

La Statistica del Regno d'Italia. Le opere pie nel 1861 edita a Firenze nel 1861 indica che lo stato patrimoniale degli enti di pubblica beneficenza della città di Napoli ammonta a 93 milioni di lire (più della metà di tutto il Mezzogiorno). La somma effettivamente erogata ogni anno in beneficenza è di 3.394.000 in provincia di Napoli sui 5.808.000 della Campania. All'interno di questa cifra la distribuzione sempre in lire è la seguente: 861.000 per i conservatori e ritiri femminili; 716.000 per ospizi di mendicità; 697.000 per ospedali; 533.000 per opere di culto. Per quanto riguarda la città di Napoli la Statistica considera 400 opere pie, tra cui sono numericamente molto presenti le istituzioni dedicate alle donne (concessione di doti, ritiri per la conservazione dell’ “onore” ecc.). Sono presenti 270 opere di culto e beneficenza; 51 conservatori femminili; 34 di solo culto; 4 ospizi di mendicità; 8 ospedali. Inoltre: 21 monti di maritagli; 2 orfanotrofi; 1 ospizio per gli esposti; 1 ospizio per i ciechi; 1 ospizio per i sordomuti. Si afferma dopo l’Unità il principio di decentrare l’assistenza nelle varie province. Poiché le grandi istituzioni sono a Napoli, le altre province vorrebbero continuare ad immettere i loro poveri ad esempio nell’Albergo dei Poveri, mentre si chiede loro invano di ritirarli o almeno contribuire alle spese. Tale polemica si accentua ulteriormente quando si decide che l'Albergo deve essere finanziato solo dal Comune e dalla Provincia di Napoli e non più dal governo centrale. Nel 1861 il bilancio generale dell'Albergo è ormai di 250.000 ducati, con un disavanzo di 20.000. Dopo l’Unità, e ancora nel 1870, il contributo del Comune di Napoli è di 85.000 lire. Diminuendo il contributo finanziario, il numero dei reclusi nell’edificio centrale dell’Albergo tende lentamente a calare: 2.600 nel 1875 secondo Teresa Filangieri Ravaschieri Fieschi. L'Ospedale Santa Maria La Fede viene separato dall'amministrazione dell'Albergo nel 1862. D’altra parte il manicomio di Aversa non dovrebbe più ospitare i “folli” di Napoli e nasce l’esigenza di istituire un manicomio provinciale a Napoli, prima quelli di Madonna dell’Arco e del San Francesco di Sales, poi a Capodichino, intitolato al medico Leonardo Bianchi.

Lucia Valenzi

Istruzione Pubblica

Sanità e beneficenza


Pubblica sicurezza

Porti, interporti, ponti e strade

Opere idrauliche e marittime


Trasporti
 
 
   
     
 
Manicomi
La legislazione
Statistiche
Fonti e bilbliografia
Donne e filantropia
La Congregazione di carità
 
     
   
 
Vanga e latte
Teofilo Patini (Castel di Sangro 1840 - Napoli 1906)
Vanga e latte, 1884
olio su tela, mm 213x372
Roma, ministero dell'Agricoltura