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La lavorazione del corallo a Torre del Greco

In provincia di Napoli esistono nell’Ottocento molteplici attività artigianali, concentrate soprattutto nel capoluogo. Una particolare lavorazione artigiana si afferma a Torre del Greco nell’Ottocento: la lavorazione del corallo. Da secoli le barche coralline di Torre del Greco erano impegnate in lunghe campagne di pesca nelle acque del Mediterraneo; il corallo però non veniva lavorato dai torresi, ma era venduto sulla piazza di Livorno. All’inizio dell’Ottocento l’artigiano francese Bartolomeo Martin introduce a Napoli e a Torre del Greco le tecniche di lavorazione ed i pescatori torresi cominciano a convertirsi in artigiani. Tuttavia per molti decenni la lavorazione del corallo rimane su livelli modesti. La svolta si verifica negli anni Ottanta a causa di un’intensa crisi della pesca, causata dall’eccessiva produzione degli anni precedenti, dalla conseguente caduta dei prezzi e infine dalla chiusura dei fertilissimi banchi di Sciacca.

Lavorazione del corallo: taglio ed arrotondatura.
Torre del Greco, fine 1800

     Le famiglie dei pescatori sono costrette allora a convertirsi in massa alla lavorazione, mentre gli armatori si trasformano in fabbricanti; molti settori indotti della pesca, come la cantieristica, la produzione di cordami, la fornitura di viveri, le assicurazioni, anch’essi in difficoltà, rinfoltiscono ulteriormente l’esercito dei manifatturieri. Così nella cittadina in pochi anni aprono decine di aziende, di piccole e medie dimensioni; alcune maggiori praticano il ciclo completo del corallo, dalla pesca alla lavorazione e al commercio; altre più piccole organizzano in modo autonomo la lavorazione, ma dipendono dalle ditte principali per la commercializzazione del prodotto.

Premiata manifattura del corallo rosa del Giappone di V. Piscopo - esterno 1915

     In questo modo alla fine dell'Ottocento Torre del Greco si trasforma da città della pesca del corallo a città della sua lavorazione. Anche dopo la riapertura dei banchi di Sciacca la pesca non riacquista  i fasti dei tempi andati e agli inizi del Novecento si passa all'acquisto di corallo proveniente dal Giappone. Nel periodo 1890-1905 l’esportazione internazionale del corallo lavorato torrese raggiunge livelli altissimi, i maggiori della sua storia. Il dominio sul mercato indiano è assoluto ed importante è anche la presenza sulle altre piazze, in Cina, Giappone, Africa. Le ditte torresi non esitano ad aprire in luoghi così lontani propri uffici di corrispondenza, che – come in Giappone – si occupano anche dell'importazione della materia prima. Tutta la vita economica della cittadina ruota ormai attorno al corallo, alla sua pesca e alla sua lavorazione; non a caso a Torre del Greco si affermano negli ultimi decenni dell’Ottocento anche alcuni locali istituti di credito ed assicurativi.
      Questa attività continuerà a caratterizzare l’economia della cittadina anche nei decenni successivi: eseguita spesso a domicilio, per conto di mercanti imprenditori, da parte di migliaia di lavoratori, per lo più donne e talvolta fanciulli, che si formano presso la locale Scuola di incisione sul corallo e di arti decorative ed industriali.

Silvio de Majo
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