L'Italia repubblicana - Cultura e Patrimonio - Promozione delle arti

L’impegno della Provincia nella promozione delle arti

Nella ricostruzione del ruolo e degli orientamenti culturali sostenuti dalla Provincia di Napoli bisogna necessariamente partire dal periodo immediatamente post-unitario, essendo comprensibilmente il compito di promozione delle arti nei decenni precedenti legato alla corte napoletana e alle istituzioni specifiche da essa promosse (l’Accademia di Belle Arti e Concorsi Governativi per la formazione e la promozione delle arti). Dal primo decennio di attività post-unitaria della Provincia il dibattito sulla politica culturale verte su tre questioni fondamentali: la necessità di gestire l’acquisizione delle biblioteche storiche; l’incoraggiamento e il sussidio all’arte contemporanea, che si deve coniugare con la gestione del patrimonio artistico più antico proveniente dalle sedi storiche della Provincia (il palazzo della Foresteria, divenuto sede della Prefettura, il convento di Santa Maria la Nova e quello del Collegio dei Crociferi ai Mannesi); la promozione e realizzazione di monumenti commemorativi a personaggi illustri del più recente passato fatti realizzare nelle piazze e nelle strade.
L’Amministrazione Provinciale si rivela l’istituzione che maggiormente incentiva e promuove la realizzazione sul territorio di monumenti commemorativi, iniziativa tesa innanzitutto al perpetuare la memoria storica dei personaggi che avevano preso parte al Risorgimento e che coniugava l’intento didattico con l’arredo urbano. L’alto valore morale assunto dal monumento, simbolo della civiltà della nazione, fortemente propugnato durante gli anni di presidenza di Paolo Emilio Imbriani, si ritrova nella realizzazione dei monumenti a Dante, a Vittorio Emanuele, a Carlo Poerio, a Giuseppe Garibaldi in piazza Municipio, un busto a Carlo Troya al largo Gerolomini.
Dagli Atti dei Consigli Provinciali si evince che la discussione verte sull’incoraggiamento dell’arte moderna, talvolta concedendo sostegni economici a giovani artisti e con sussidi alla Società Promotrice di Belle Arti in varie forme: l’acquisto di opere, di azioni della Società e l’istituzione di premi per gli artisti ritenuti dalla commissione giudicatrice della esposizione annuale meritevoli.
Queste sono le premesse di gran parte del corpus delle opere d’arte di proprietà della Provincia, che s’integra al patrimonio più antico proveniente dal palazzo della Foresteria, dal convento di Santa Maria la Nova e dal collegio dei Crociferi ai Mannesi. Patrimonio abbastanza cospicuo, che ha bisogno di essere adeguatamente conservato e se possibile fruito.
Nasce quindi con questa idea di conoscenza, sistemazione, e possibilmente di fruizione, l’inventario commissionato nel 1874 al pittore Antonio Stabile, durante gli anni della presidenza di Gennaro Sembiase Duca di Sandonato, sensibile ai problemi delle arti ed importante collezionista. L’inventario, pubblicato negli Atti della Provincia del 1875, è preceduto da una breve ma significativa dedica dello Stabile al Duca di Sandonato. All’interno degli atti è pubblicato il catalogo topografico della provincia redatto dal Cavalier Luigi Stabile che aveva avuto l’incarico dall’allora Presidente Gennaro Sembiase Duce di San Donato. Nella pagina introduttiva all’elenco delle opere lo Stabile descrive in termini encomiastici l’operato della Provincia nel settore dei beni culturali definendola “il solo Mecenate rimasto a Napoli”.
L’Amministrazione Provinciale di Napoli provvide nel 1943, nel periodo più duro dei bombardamenti alla città, ad allontanare le opere d’arte di sua proprietà dalle sedi cittadine e a far trasportare 186 dipinti in un fabbricato di sua proprietà ad Aversa, l’Istituto san Lorenzo; contemporaneamente la Soprintendenza ritirò e ricoverò nei propri depositi 15 quadri di epoca più antica, che nel 1935 la Pinacoteca aveva dato in temporaneo deposito all’Amministrazione Provinciale per ornamento della sala delle riunioni nella sede di Santa Maria la Nova.

Patrizia Piscitello

 
 
Bibliografia  

 

Promozione delle arti

Monumenti

Tradizioni popolari
 
   
     
 
Musei
Nuove acquisizioni
Canzone napoletana
Cinema