Il Regno delle Due Sicilie - Servizi e infrastrutture - Trasporti - I traghetti

I traghetti per le isole nella storia dei trasporti

Nettuno
Avviso a ruote "Nettuno", acquerello, 1840 circa, collezione privata (Antonio Formicola-Claudio Romano, L'industria navale di Ferdinando II di Borbone, Napoli, s.d., ma 1994, p.69)

La storia dei traghetti da utilizzare per il collegamento delle isole del Golfo e della costa sorrentina inizia nel 1838 quando la monarchia borbonica fonda la Delegazione Reale dei pacchetti a vapore, in servizio con la Sicilia, destinando il “pacchetto” Furia per collegare Napoli con Castellammare e la marina di Cassano (Piano di Sorrento). Il giovedì e la domenica lo stesso battello è in servizio per il collegamento con le isole di Ischia e Procida ma, poiché il vapore suscita diffidenza, il servizio cessa nel 1841. Nel 1857 il regno borbonico, per assicurare i servizi postali di Stato, mette in funzione un “avviso a ruote”, l’Antelope, che arriva a Procida e ad Ischia, e sovvenziona le compagnie che si vanno costituendo. Dopo l’Unità, nel 1865, nasce la società Partenope, che nel 1925 prende il nome di Società Partenope Anonima di Navigazione, la SPAN, attiva fino a qualche anno fa e di recente sostituita dalla CAREMAR, che oggi collega i porti di Napoli e Pozzuoli con le isole di Procida ed Ischia . Insieme a queste attività più complesse sono nate anche piccole attività di traghetti, legate ad iniziative individuali.

Maria Sirago

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Traghetto San Michele
Traghetto San Michele del procidano, Maurizio Scotto, 1930 - '40,
foto di Attila Scotto di Uccio.
   
       
 
Bibliografia