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Il porto di Napoli dagli anni ’30 ai giorni nostri
Un’altra fase determinante nelle opere di modifica del porto fu effettuata dall’Alto Commissario per la Città e la Provincia di Napoli istituito il 15 agosto 1925 (R.D. n. 1636), che si occupa di far eseguire grandi lavori di potenziamento del porto, culminanti nella demolizione dell’arsenale e delle antiche fortificazioni, al fine di far diventare il porto uno degli scali più importanti del Mediterraneo.
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Napoli. Veduta dalla via del Pilero e della via del Molo,
Società Napoletana di Storia Patria, Archivio d'Amato. |
Vengono aperte le due arterie di Parco Castello e via Acton, in modo da valorizzare il Palazzo Reale e il Maschio Angioino o Castelnuovo. Il porto deve essere ripristinato per ragioni di strategia militare, visto che Napoli viene eletta come “testa di ponte” per le Terre d’Oltremare, ruolo esaltato ancor più dopo la proclamazione dell’Impero d’Africa (9 maggio 1936). Ma esso è completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale, per cui il nuovo Piano regolatore (1945) ne prevede un capillare ripristino e l’apertura di Via Marina, che tuttavia sarà aperta solo nel 1983. Nell’ultimo ventennio del Novecento sono stati redatti molti progetti per una riqualificazione del porto facenti riferimento al più vasto tema internazionale di waterfront redevelopment come quello effettuato a Barcellona. Dai primi anni del 2000 sono stati realizzati lavori per la riqualificazione dell’area portuale, in primis l’area monumentale del Porto, dalla Darsena Acton all’Immacolatella Vecchia (affidata nel 2003 alla società “Nausicaa Spa”). Al gennaio 2007 le strategie di sviluppo adottate dall’Autorità Portuale di Napoli si sintetizzano nel Piano Triennale e nel Nuovo Piano Regolatore del porto, che mira all’ottimizzazione qualitativa e quantitativa dello spazio portuale con interventi di razionalizzazione e ristrutturazione per le aree passeggeri, commerciale e cantieristica. Infine dal maggio 2002 sono state inaugurate le cosiddette Autostrade del mare per il collegamento con la Sicilia e con altri porti mediterranei e nel 2004 è stato inaugurato il Metrò del mare che collega Napoli con le aree flegrea, sorrentina e salernitana.
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Napoli, porto. Nave semidistrutta sul fianco orientale del molo
Vittorio Emanuele
all'indomani della Liberazione. |
La Stazione Marittima
Sull’area dell’antico arsenale l’architetto Cesare Bazzani realizza tra il 1934 ed il 1936 la nuova Stazione Marittima, un monumentale edificio vincolato oggi dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici. L’edificio doveva assolvere al duplice compito di rappresentare la porta della città di mare e definire il fronte orientale della piazza. Oltre al nuovo edificio viene costruita una nuova banchina che consente l’attracco ai grandi transatlantici del tempo. Recentemente la gestione della Stazione Marittima è stata affidata ad una SPA per riorganizzare e valorizzare l’attività di accoglienza del Terminal Crocieristico, con creazione di sale congressi, ristoranti, shopping center, shipping e tutte i servizi legati ad un moderno ed efficiente terminal passeggeri. La Stazione Marittima funge anche da luogo d’imbarco per i traghetti che collegano le isole di Capri, Procida ed Ischia.
Maria Sirago
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