Il Consiglio provinciale nel decennio francese
Il Consiglio provinciale, organo rappresentativo della provincia, con compiti di vigilanza e di controllo sulla vita comunale, si riunisce per la prima volta nel 1808; di nomina regia, è formato sulla base di terne dei candidati, fornite dalle amministrazioni locali fra i propri eleggibili, proprietari con rendite di una certa consistenza, e in proporzione alla popolazione dei distretti. Spesso tuttavia i consiglieri devono abbandonare i loro posti perché chiamati ad altri incarichi.
Si riunisce una volta l'anno per non più di venti giorni, ha un presidente scelto tra i proprietari della provincia, e un segretario. Si occupa della ripartizione dei dazi diretti fra i distretti, riceve le lamentele dei consigli distrettuali, riceve ed esamina i conti dell'intendente in merito alle spese fatte a carico della provincia (il "conto morale") e i conti del consiglio degli ospizi, forma lo "stato discusso" (bilancio di previsione di spesa) provinciale; trasmette al ministro dell'Interno un parere sullo stato della provincia, proponendo i mezzi più idonei per migliorarlo; nomina le deputazioni per le opere pubbliche provinciali (strade e acque) e apposite commissioni di sollecitatori.
Il Consiglio provinciale di Napoli gode, rispetto ad altre province, di privilegi legati al fatto di esprimere le esigenze del capoluogo-capitale.
Il Consiglio provinciale e i Consigli di distretto si svolgono alla presenza di intendenti e sottointendenti rispettivamente.
Il Consiglio provinciale può ancora deliberare "su fondi fissati e ripartiti tra le province dal governo centrale, spese comuni per il funzionamento della gendarmeria e della forza pubblica provinciale in genere; per l'istruzione media (quella superiore essendo a carico dello Stato e quella elementare toccando ai Comuni); per i servizi statistici; per la sanità (vaccinazioni); per l'assistenza (ai minori abbandonati, "esposti" ecc.) e per il funzionamento degli uffici di segreteria (intendenze e sottointendenze). Accanto alle spese comuni, delibera su quelle particolari (da approvarsi dal Sovrano) riguardanti: costruzione e manutenzioni di immobili e strade provinciali; mantenimento e sviluppo delle società economiche, delle biblioteche provinciali e di istituzioni tese 'al vantaggio particolare di ciascuna provincia'; fornitura di attrezzature e arredi per particolari uffici".
I Consigli di distretto, composti di non più di 10 membri, con un presidente scelto tra i proprietari del distretto, si riuniscono una volta l'anno per non più di 15 giorni, dopo la riunione del consiglio provinciale, per ripartire la rata delle contribuzioni del proprio circondario fra i comuni.
Renata De Lorenzo