L'Italia unita - L'Istituzione - Prefettura
Il Prefetto nello Stato italiano

Il Prefetto nello Stato italiano è stato creato con il regio decreto 9 ottobre 1861 n. 250: i governatori delle province avrebbero dovuto assumere tale titolo, gli intendenti di circondario quello di sottoprefetto e i consiglieri di governo quello di consiglieri di prefettura.
I 59 Prefetti in carica al momento della proclamazione del Regno d'Italia furono un corpo omogeneo, profondamente impegnato nell'opera di costruzione e di omogeneizzazione della nazione, indirizzando gli Enti Locali perché agissero nell'ambito della legislazione del nuovo Stato.
Con l'estensione alle province meridionali della legge sull'unificazione amministrativa del 20 marzo 1865 n. 2248 allegato A e successivo regolamento di attuazione dell' 8 giugno 1865 n. 2321, si istituì la Prefettura della Provincia di Napoli con caratteristiche e competenze analoghe a quella dello Stato sabaudo. Le funzioni del Prefetto furono disciplinate dall'articolo 3 della legge. Egli, rappresentante del potere esecutivo, cioè del Governo nella provincia, ereditava nel Mezzogiorno d'Italia le funzioni dell'Intendente, creato a sua volta in epoca francese con R.d. 8 agosto 1806, ed era considerato il garante, in periferia, della stabilità politica e della sicurezza dello Stato, ancora minacciato dai partiti filoborbonici e dal diffuso fenomeno del brigantaggio. Presiedeva varie commissioni, istituite con poteri consultivi e deliberativi, per affiancarlo in molteplici campi d'azione.
Dopo sette anni dalla nomina, i Prefetti potevano essere nominati senatori (articolo 33 n. 17 dello Statuto albertino) ed infatti durante il periodo liberale la maggior parte dei Prefetti delle città più importanti sedette nella Camera vitalizia.
Nel periodo crispino con il Regolamento di esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale, R.d. 2 giugno 1889 n. 6105, si tentò di rafforzare la figura del Prefetto e di farne lo strumento governativo di controllo sulla provincia. Si stabilì anche l'articolazione della Prefettura in quattro divisioni, ognuna con compiti specifici, con un ufficio di ragioneria, un ufficio del provveditore agli studi ed uno di pubblica sicurezza e la divisione dalla Prefettura divisionale dell'ufficio di Gabinetto, che curava gli affari riservati, le questioni relative al personale interno e a quello degli altri uffici governativi, le pratiche relative al controllo delle associazioni, dei partiti politici, dei flussi di emigrazione, delle produzioni teatrali e a stampa.
Nelle città più importanti, come Napoli, furono scelti come prefetti eminenti personaggi, detti "prefetti politici", mentre nelle sedi minori furono inviati funzionari provenienti dai consigli di prefettura o sottoprefetti, denominati "prefetti amministrativi o di carriera". Questi ultimi prevalsero dagli inizi del secolo XX.
Le competenze dei prefetti si estesero in età giolittiana e il loro ruolo fu importante nelle elezioni che videro nel 1913 l'elettorato attivo arrivare alla quota del 23,2% della popolazione italiana.
Legislazione

Atti dei Consigli Provinciali

Presidenti e consiglieri

Prefettura
 
   
     
 
Legge 8 agosto 1806

I prefetti

   
 
     
       
  Renata De Lorenzo    
   
 
Bibliografia