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Matrici e quadri
Terminati gli Stati di Sezione, si procedette alla creazione delle Matrici di Ruolo, cioè di fogli riepilogativi che, sotto l’intestazione di ogni proprietario, raggruppavano le proprietà, di cui si indicava per ognuna l’articolo corrispondente nello Stato delle Sezioni, l’estensione, la classe qualitativa di appartenenza e la rendita, singola e totale di tutte le proprietà. Le matrici di ruolo erano precedute da un Quadro del riassunto del Catasto provvisorio. Idealmente questo appariva come diviso in tre parti.
Nella prima trovavano collocazione l’Epoca di realizzazione del Catasto, il numero degli Articoli dello Stato delle Sezioni e quelli del Catasto provvisorio, l’indicazione della misura agraria usata per il censimento delle proprietà, i tipi di colture praticate in ciascun comune e, per ciascuna di esse, l’estensione e l’appartenenza alle tre classi di valutazione, nonché infine il totale generale della superficie comunale.
Nella seconda parte erano inserite le tariffe di valutazione che sarebbero state applicate ad ogni natura di proprietà e che avrebbero consentito di determinare la rendita netta imponibile da assoggettare al prelievo fiscale, pure indicata in apposite colonne, delle quali tre analitiche in base alla classe di qualità e una riportante il totale generale.
L’ultima parte, nella zona sottostante della Collettiva, conteneva le notizie inerenti le case di abitazione, di cui era indicato il numero e la rendita, ed altre categorie particolari come laghi, fonti e sorgenti, fusari, ma anche immobili addetti a particolari attività di trasformazione dei prodotti agricoli, come mulini per la lavorazione del grano e cellari e palmenti per la vendemmia.
Nicola Molaro - Angela Solimene |
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