L'età napoleonica - Eventi - Guerre - Guerra a Ischia
La spedizione militare angloborbonica per la riconquista del Regno (1809)

Tra la fine del XVIII e l’inizio del secolo successivo, la Rivoluzione Napoletana e l’avvento dei francesi costituiscono le premesse che modificano lo scenario del maggior presidio militare dell’isola. La tragica conclusione della Repubblica Napoletana comporta una dura reazione e la successiva Restaurazione. Il giovane Francesco Buonocore, discendente dell’influente protomedico di corte dei sovrani Carlo e Ferdinando di Borbone, responsabile della difesa del castello, viene giustiziato per aver aderito alle istanze rivoluzionarie giacobine. Con Gioacchino Murat (1808-1815), cognato di Napoleone, l’isola d’Ischia è oggetto di un piano di potenziamento militare. Determinante è il tentativo della riconquista del Regno (1809) ad opera dell’armata anglo-borbonica, al cui vertice, con funzione simbolica, viene posto il giovane principe Leopoldo, che occupa l’isola dopo averne espugnato il castello.
La coalizione antifrancese, nonostante sia riuscita ad ottenere la capitolazione della fortezza isolana affidata a Fabrizio di Stigliano, allarmata dalla strepitosa vittoria di Napoleone a Wragram, è indotta ad un ripiegamento tattico e abbandona l’isola. I francesi, rientrati in possesso dell’isola, programmano un piano di rafforzamento militare, cui si aggiunge anche la decisione di Murat di acquisire quello che una volta era stato il casino del protomedico Francesco Buonocore.

Nodo nevralgico del nuovo sistema difensivo è ancora una volta la poderosa rocca dominata dal castello, fortificata alla sua base da una batteria difensiva.

Nicoletta D’Arbitrio - Luigi Ziviello

Isola d’Ischia; “pianta della batteria detta del molo a piè del Castello dell’Isola d’Ischia come attualmente esiste”, disegno eseguito dal tenente del Genio  Salvatore Colucci.
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Bibliografia