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La presa di Capri
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Murat in un medaglione del 1808 commemorativo della presa di Capri |
Nel Decennio francese la provincia di Napoli è coinvolta in alcuni eventi bellici che hanno per scenario il golfo di Napoli e le sue isole. Nell’ottobre 1808 Gioacchino Murat, da poco nominato re di Napoli al posto del cognato Giuseppe Bonaparte, tenta di conquistare l’isola di Capri, che gli inglesi e gli uomini di Ferdinando IV (esule a Palermo) hanno occupato nel maggio 1806. Murat organizza un corpo di spedizione di 1.900 uomini al comando dei generale Lamarque e Francesco Pignatelli di Strongoli, assale l’isola da tre punti diversi e dopo quindici giorni di combattimento riesce ad occuparla. Il comandante inglese, sir Hudson Lowe, si arrende ma ottiene di poter lasciare Capri con i suoi uomini e dirigersi in Sicilia. Tuttavia questo successo non comporta il dominio effettivo sul golfo di Napoli da parte di Murat. La forza navale inglese che incrocia nel mar Tirreno è troppo numerosa per poterla contrastare con le poche navi napoletane, né Napoleone è disposto ad impegnare lì la flotta francese, comunque meno armata e numerosa di quella inglese. Nel giugno 1809 pertanto una flotta anglo-sicula sferra un attacco nel golfo di Napoli, bombardando pericolosamente la capitale ed occupando Ischia e Procida.
Silvio de Majo |
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